sabato 10 settembre 2011

Sensibilità ed empatia: persone estremamente sensibili e temperamenti estremamente empatici

In inglese le due condizioni si definiscono: Highly sensitive person HSP e Highly empathic temperament HET. La prima definizione si deve a Elaine Aron, la seconda a Jeffrey Young.
Nel primo caso Elaine Aron cercava di delineare un soggetto che non rientrava perfettamente nelle categorie classiche di ritiro sociale: timidezza, ansia o fobia sociale, introversione, inibizione sociale. La definizione descrive un soggetto che analizza finemente i dati in ingresso, capace di cogliere dettagli per altri insignificanti, ma con il rischio di rimanere però sopraffatto dall'eccesso emotivo associato a questa capacità.
Nel secondo caso, Jeffrey Young non era soddisfatto completamente della definizione del tipo psicologico scoperto  e ne proponeva un'altra, quella di temperamento estremamente empatico, una condizione in cui il soggetto è centrato più sugli altri che su se stesso.

Analizzando brevemente le due descrizioni direi che presentano alcuni tratti comuni che possono rendere i soggetti HSP e HET molto vicini dal punto di vista psicologico, per la possibilità che suscettibilità ed empatia siano due caratteristiche continue, ovvero che abbiano molti aspetti condivisi.

Alcune caratteristiche peculiari del soggetto HSP riguardano la sua necessità di essere sotto stimolato, a causa del processamento fine di ogni ingresso sensoriale e dell'estrema analisi cui sottopone ogni stimolo. La necessità di un ambiente non troppo stimolante è dunque legata all'eccesso di processamento, che genererebbe una sovraeccitazione.

Quali sono le caratteristiche del soggetto empatico? Una capacità di comprensione e immedesimazione forte nei confronti degli altri, umani o animali che siano. Questa capacità di comprendere lo stato d'animo altrui e di esserne condizionato ovvero condividerlo, la possiamo associare alla grande capacità analitica del soggetto HSP? Anche in questo caso vi è un eccesso di processamento del segnale che porta ad una risposta sovradimensionata rispetto alla norma. 

Nel caso del soggetto HSP, un piccolo gesto dell'altro può assumere un valore enorme, soprattutto in negativo. Questa capacità di associare una forte valenza emotiva agli atti dell'altro è tipica anche del soggetto HET (empatico), che si lascia coinvolgere dalle vicissitudini altrui.
E' sempre un prendere in carico su di sè una quantità emotiva legata all'altro: nel caso della persona suscettibile o permalosa o sensibile (HSP) l'altro diventa tanto importante (anche se sconosciuto)  da causare una vera e propria sofferenza emotiva; nel caso della persona empatica, l'altro diventa tanto importante da essere fonte di condivisione della sofferenza emotiva.
Si noti che in entrambi  i casi, HSP e HET, si può essere vittime di false credenze, ma questo è secondario: per il soggetto l'essenziale è ciò che lui crede (come per tutti, del resto).

Sul sito di Elaine Aron è presente anche un test di autovalutazione.


Aron, Elaine; Aron, Arthur (1997). "Sensory-Processing Sensitivity and Its Relation to Introversion and Emotionality". Journal of Personality and Social Psychology 73 (2): 345–368.doi:10.1037/0022-3514.73.2.345

1 commento:

  1. A 48 anni suonati scopro cosa significa essere HSP. Ora non mi resta che capire come gestire la faccenda... se penso ai casini successi ci sarebbe da piangere, ma ora, sapendo il perchè, sto ricominciando a sorridere :-)
    Ma guarda te...
    Grazie, veramente!

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