mercoledì 20 giugno 2012

Le cavallette spaventate danneggiano maggiormente l'ambiente

Melanpolus femur rubrum
I protagonisti di questa storia, che è anche una ricerca della Hebrew University di Gerusalemme, sono le cavallette, i batteri e la paura. La paura ritornerà in un altro post dal titolo L'odore della paura e l'intelligenza, un minestrone dove cercherò di collegare  la manifestazione odorosa della paura con l'aumento delle prestazioni cognitive. Per intanto accontentiamoci delle cavallette, che sono pur sempre delle gran belle bestiole.
Un gruppo di cavallette sottoposte al contatto  con dei ragni sviluppano una situazione di stress da paura. E come accade anche agli umani cominciano a consumare alimenti dolci per combattere lo stress.  Solo che in questo caso, le nostre care cavallette, non potendosi gingillare tra i banconi di una pasticceria finiscono per scegliere le piante a più alto contenuto di carboidrati, perchè alla fin fine lì vogliono arrivare umani e cavallette, per il noto effetto appagante/calmante (via risparmio serotonina) dei carboidrati. Ebbene, questa dieta a più alto tasso di carboidrati non è senza conseguenze: tranquilli, alle cavallette non si sviluppa il diabete però cambia il livello di azoto nei loro chitinosi corpi, nel senso che diminuisce.

Pisaurina mira
Ora, anche se questa diminuzione di azoto non influenza la decomposizione del corpo della cavalletta una volta morta, influenza però il livello di decomposizione del materiale organico vegetale più difficile da degradare che si trova al suolo, agendo sulle comunità di batteri che ci vivono. Questo stato di cose ha come conseguenza un minor apporto di sostanze organiche necessarie alla crescita delle piante, per cui queste ultime, poverette, crescono più di malavoglia.
Non so se in questi casi sia preferibile un ansiolitico, per le povere cavallette, o una terapia cognitiva, sta di fatto che i ricercatori, molto più seriamente, affermano che alcuni comportamenti sono in grado di modificare un intero ecosistema:
"We are dealing here with an absolutely new kind of mechanism whereby every small chemical change in a creature can regulate the natural cycle, thus in effect affecting the ecology in total, such as the amount of carbon dioxide released into the atmosphere (through decomposition) and field crop productivity. This has tremendous consequences for our ecological understanding of the living world," said Dr. Halwena.[Sciencedaily, Grasshoppers Frightened by Spiders Affect Whole Ecosystem]
"Abbiamo a che fare con un genere assolutamente nuovo di meccanismo per cui ogni piccolo cambiamento chimico in una creatura può regolare il ciclo naturale  influendo, di fatto, sull'ecologia generale, come la quantità di anidride carbonica nell'atmosfera (attraverso la decomposizione) e la produttività delle colture. Ciò ha conseguenze enormi per la nostra comprensione ecologica del mondo vivente ".
A lasciare questa dichiarazione è Dror Halwena, primo firmatario dello studio uscito su Science, questo: D. Hawlena et al. 2012.
Per i pignoli le cavallette erano delle Melanpolus femur rubrum e i ragni predatori dei Pisaurina mira.
Materiale supplementare su Science disponibile qui.


Dror Hawlena, Michael S. Strickland, Mark A. Bradford, and Oswald J. Schmitz. Fear of Predation Slows Plant-Litter DecompositionScience, 15 June 2012: 1434-1438 DOI:10.1126/science.1220097
 [anche se non sa a cosa va incontro questo post partecipa al Carnevale della Chimica su Arte e Salute]


imagecredit
flickriver.com
hartmanprehistoricgarden.com

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