mercoledì 4 luglio 2012

Percepiva 800 euro al mese di contributi ma in realtà guadagnava 2 milioni l'anno

Ogni tanto qualche notizia che mette allegria ci vuole (anche se non so a quale assegnare la palma: alla scoperta dell'inghippo o all'inghippo in sè?). Questa, come altre simili, fa parte di quel tipo di ingegnosità italica  che  fa rima con un aumento di costi a carico della collettività, e si basa sul concetto che  non solo evado ma chiedo anche i contributi.
La storia la riassume la Guardia di Finanza di Varese che mette fine ai contributi della cuccagna (e all'evasione): 13,5 milioni di euro evasi, un  reddito di 2 milioni annui sottratto al fisco e 800 euro al mese di contributi a sostegno del nucleo familiare. Potenza dell'autocertificazione, un presidio di civiltà che però in mano a certuni diviene crogiolo di falsità.
Il titolare dell''azienda a conduzione familiare, operante nel settore dell'ingrosso cosmetici nel comune di Cassano Magnago, dichiarava infatti un reddito di 20 mila euro all'anno, mentre in realtà i finanzieri dicono 2 milioni, e per questo motivo aveva fatto richiesta al comune, ottenendoli, di 800 euro di contributi. Ed è proprio questa richiesta che ha insospettito la Guardia di Finanza, facendo partire l'ispezione.
Per intanto 1,2 milioni di multa già versati per gli anni 2006/2008, in attesa di chiarire il resto.

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