mercoledì 3 aprile 2013

La Rai tra compensi esagerati e trasmissioni flop: un dossier del Codacons

Ne parlava ieri il Fatto: il Codacons ha redatto questo dossier sulle presunte spese folli e gli sprechi in Rai e poi l'ha consegnato alla Corte dei Conti.
Tra trasmissioni andate in onda una sola volta e poi sparite e compensi faraonici, il Codacons ritiene che la Rai avrebbe dilapidato circa 60 milioni di euro. Tutto questo mentre, sempre sul Fatto, si anticipa il bilancio 2012 della televisione pubblica,  in rosso di 250 milioni: Rai, buco da 250 milioni di euro e la pubblicità segna -20 per cento. Carlo Tecce parla di necropoli Rai che "mostra abitudini e malaffare che non faranno mai diventare rampante quel cavallo morente che accoglie i visitatori all’ingresso".
Le due cose, chiaramente, non possono non andare di pari passo: trasmissioni scadenti, che durano poche puntate ma costano molti soldi e compensi da capogiro, comportano una perdita di spettatori e, di conseguenza, di inserzioni. Mettici pure la crisi, che spinge ai pensionamenti anticipati e il conto è presto fatto.

Come dare torto allora alla ventata di sperabile e auspicabile trasparenza che il M5S vorrebbe introdurre in campo politico e da estendere a tutto il compartimento pubblico? Per quale motivo? Eccone alcuni, tratti dall'articolo di Paglino (Spese folli cit.), se i dati riportati sono corretti:


trasmissioni flop

  • Balls of steel (Palle d’acciaio), con un costo di 1.611 euro al minuto, risultato definito "deludente"
  • Wild West, chiuso al terzo episodio, al costo di 490.000 euro a puntata
  • Stile Libero Max, share medio del 6,39%, costo  1 milione e 700.000 mila euro
  • Votantonio, tre puntate al costo di 450.000 euro l'una (andato poi in onda una sola volta)
  • Star Academy, chiuso alla terza puntata invalidando i voti (e i soldi spesi) via sms inviati dagli spettatori
  • Rai Boh, chiuso dopo una puntata
compensi faraonici di ospiti e conduttori
  • Festival di Sanremo 2009: 1 milione a Bonolis e 1 milione a Benigni
  • Festival di Sanremo 2010: Cassano 150.000, Jennifer Lopez 800.000 
  • Cachet di Clerici e Fazio: 1,5 milioni a stagione
  • Ballando con le Stelle: 600.000 (450.000 secondo la Rai) il cachet di Vieri
collaborazioni esterne (grassetto mio)
Discorso simile per il personale: malgrado esistano risorse professionali interne, con contratti a tempo determinato e indeterminato (più di 3200 persone), collaboratori esterni (45mila in tutto), tutti “con altissime competenze”, Viale Mazzini continua a ricorrere ad ulteriori appalti esterni e maxi consulenze. In passato il Codacons ha inviato un elenco di dipendenti della rete di Stato, che risultavano percepire un regolare stipendio, pur non essendo utilizzati dall’azienda. C’è poi il sospetto che, dietro le società di produzione alla quale la Rai appalta circa l’80 per cento riprese televisive con troupes attrezzate (vere e proprie scatole cinesi), si nascondano legami parentali.
Probabilmente questa è solo una parte della storia. In queste condizioni continuare a pretendere il pagamento del canone è un azzardo. Per risolvere il problema degli sprechi, dei compensi  esagerati e delle vere e proprie truffe non c'è che un modo: responsabilizzare la dirigenza. Via il canone e ci si getti nel mercato, a competere alla pari con tutti gli altri, e se alla fine c'è un buco ne risponde l'azienda, non i cittadini.
















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