giovedì 6 febbraio 2014

ONU: osservazioni conclusive sugli abusi sessuali ai minori nella chiesa. Il testo

Sono uscite in questi giorni le Osservazioni conclusive delle Nazioni Unite sul Rapporto sugli abusi sessuali nella chiesa della Santa Sede, sull'andamento della collaborazione della chiesa con le autorità dei vari Stati e sull'adesione del Vaticano alle Convenzioni internazionali. Il risultato è piuttosto deludente per non dire imbarazzante, in certi casi. Anche la risposta dell'ufficio stampa vaticano sembra  improntata alla difesa delle proprie prerogative se, oltre i rilievi mossi dall'ONU, vede
in alcuni punti delle Osservazioni Conclusive un tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa Cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa.

Riporto  la traduzione di alcune delle osservazioni conclusive contenute nel rapporto che l'ONU. Sono piuttosto severe con la chiesa e, se rispondono a verità, anche molto imbarazzanti, come detto. Di seguito anche il documento integrale.




43 . Il Comitato prende atto dell'impegno espresso dalla delegazione della Santa Sede di mantenere inviolabile la dignità e l'intera persona di ogni bambino . Il Comitato, tuttavia, esprime la sua profonda preoccupazione per gli abusi sessuali sui minori commessi da membri della chiesa cattolica che operano sotto l'autorità della Santa Sede, con il coinvolgimento di sacerdoti in abusi sessuali su decine di migliaia di bambini in tutto il mondo . Il Comitato è notevolmente preoccupato del fatto che la Santa Sede non abbia ammesso la portata dei crimini commessi,  non abbia adottato le misure necessarie per affrontare i casi di abusi sessuali sui minori e proteggere i bambini, e abbia utilizzato politiche e pratiche che hanno portato alla prosecuzione dell'abuso da parte dei colpevoli, nonchè alla loro impunità . Il Comitato è particolarmente preoccupato del fatto che :


( a) Ben noti molestatori sessuali di bambini sono stati trasferiti da una parrocchia all'altra o in altri paesi nel tentativo di coprire questi crimini, pratica documentata da numerose commissioni nazionali d'inchiesta . La pratica della mobilità dei molestatori, che ha permesso a molti sacerdoti di rimanere in contatto con i bambini e di continuare ad abusarne, mette ancora in pericolo i giovani in molti paesi,  dato che  decine di autori di reati sessuali contro i minori sono ancora in contatto con loro;



( b) Sebbene la Santa Sede abbia stabilito la sua piena giurisdizione sui casi di abusi sessuali su minori nel 1962 e li abbia posti, nel 2001, sotto l'esclusiva competenza della Congregazione per la Dottrina della Fede ( CDF ) , si è rifiutata di fornire al Comitato i dati riguardanti  tutti i casi di abusi sessuali che sono stati portati alla sua attenzione nel periodo di riferimento, nonchè  l'esito della procedura interna su questi casi;


( c) Gli abusi sessuali sui bambini, quando sono stati presi in considerazione, sono stati trattati come gravi delitti contro la morale, attraverso una procedura riservata che prevedeva solo provvedimenti disciplinari che hanno poi consentito alla stragrande maggioranza dei molestatori, e a quasi tutti coloro che hanno coperto gli abusi, di sfuggire ai procedimenti giudiziari negli Stati dove sono avvenuti gli abusi;

( d ) A causa di un codice del silenzio imposto a tutti i membri del clero, sotto pena di scomunica, i casi di abusi  sessuali sui minori non sono quasi mai stati segnalati alle autorità di polizia dei paesi in cui si sono verificati tali crimini . Al contrario, al Comitato sono giunte segnalazioni di casi di suore e preti ostracizzati, retrocessi o licenziati per non aver rispettato l'obbligo del silenzio, nonché i casi di sacerdoti con i quali ci si è congratulati per essersi rifiutati di denunciare pedofili, come indicato nella lettera inviata dal cardinale Castrillon Hojos a Mons. Pierre Pican nel 2001;

 
(e) La segnalazione alle autorità nazionali incaricate dell'applicazione della legge non è mai stata resa obbligatoria ed è stata esplicitamente respinta in una lettera ufficiale indirizzata ai membri della Conferenza Episcopale Irlandese da mons. Moreno e dal  nunzio Storero nel 1997. In molti casi, le autorità della Chiesa, anche ai livelli più alti della Santa Sede, hanno mostrato riluttanza e in alcuni casi, si sono rifiutati  di cooperare con le autorità giudiziarie e con le commissioni nazionali d'inchiesta.


 
(f) Sono stati fatti sforzi piuttosto limitati per proteggere dagli abusi sessuali i bambini iscritti nelle scuole e nelle istituzioni cattoliche.



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