mercoledì 26 marzo 2014

Il cervello trasparente: osservare l'attività cerebrale in 3D

Ne parla Carl Zimmer su National Geographic: il neuroscienziato Adam Gazzaley dell'Università della California a San Francisco, insieme ai suoi colleghi, ha sviluppato un innovativo metodo di imaging cerebrale, che sfrutta tre diverse tecniche già in uso. Il risultato è quello che potete vedere nel video qui sotto, che rappresenta l'attività del cervello di un soggetto impegnato ad aprire e chiudere occhi e mani, un'attività, tutto sommato, piuttosto semplice.







L'innovativa tecnica sfrutta tre diverse metodiche di imaging già ampiamente utilizzate, la Risonanza Magnetica (RM), che permette di ottenere la rappresentazione della struttura cerebrale, l'Imaging con Tensore di Diffusione (DTI), che attraverso il monitoraggio del flusso delle molecole d'acqua lungo le fibre nervose permette di ricostruire i collegamenti tra neuroni e l'Elettroencefalogramma, che consente di registrare l'attività cerebrale. Il risultato è una ricostruzione tridimensionale del funzionamento del cervello, che rende possibile identificare le aree attive e i percorsi degli impulsi nervosi. Questa metodica è chiamata, familiarmente,  glass brain, cervello di vetro ovvero cervello trasparente che può essere osservato.
Oltre la possibilità di osservare l'attività cerebrale in 3D non è da sottovalutare l'aspetto relativo all'auto-feedback di un soggetto che possa osservare su uno schermo il funzionamento del proprio cervello o il suo malfunzionamento, con annessa possibilità di intervenire lungo quei tratti che non funzionano a dovere.










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